IL SINDACO PESCATORE
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https://www.raiplay.it/video/2016/06/IL-SINDACO-PESCATORE-bd7f14ef-9412-491e-9107-d806838fffc2.html

FONTE: ANSA – 7 NOVEMBRE 2024
Ci sono quattro arresti per l’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, ucciso il 5 settembre 2010. Si tratta dell’ufficiale dei carabinieri Fabio Cagnazzo, del figlio del boss nonché collaboratore di giustizia Romolo Ridosso del clan di Scafati Loreto-Ridosso, dell’imprenditore Giuseppe Cipriano e dell’ex brigadiere dell’Arma Lazzaro Cioffi. Il raggruppamento operativo speciale dei carabinieri di Roma ha eseguito le ordinanze di custodia cautelare in carcere con l’accusa di omicidio volontario.
“Pure il pescatore lo abbiamo messo a posto”: è la frase che Romolo Ridosso, uno dei quattro arrestati per l’omicidio, avrebbe pronunciato dopo avere parlato davanti alla sua abitazione di Lettere (Napoli) con il carabiniere Lazzaro Cioffi, giunto con un’altra persona a bordo un suv nero.
Il 5 settembre 2010 sette colpi di pistola pongono fine alla vita di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore. Circa dodici anni prima Angelo, ancora solo pescatore, nauseato dal degrado e dall’incuria in cui il suo paese ed il suo mare stavano sprofondando, aveva deciso di impegnarsi in prima persona. Studiando durante le lunghe notti passate in mare, sacrificando il poco tempo libero concesso da un lavoro massacrante, aveva deciso di candidarsi a sindaco. La sua semplicità, unita ad un carisma innato avevano convinto la gente di Pollica ed Acciaroli ad eleggerlo. Il programma era semplice “per andare avanti bisognava tornare indietro”, cioè recuperare i valori del passato, far tornare Acciaroli agli splendori di una volta. La politica della legalità e del rispetto per l’ambiente. La politica dell’ascolto e del darsi da fare per risolvere i problemi. La politica che dà fastidio ai potenti e ai farabutti. In poco tempo il sindaco pescatore aveva compiuto un vera e propria rivoluzione culturale, trasformando un villaggio di pescatori in un paradiso per i circa ventimila turisti che la frequentavano ogni estate. Purtroppo questo improvviso benessere, questa ricchezza repentina aveva attirato ad Acciaroli anche gli speculatori, gli imprenditori collusi con la malavita, gli spacciatori: la camorra. Angelo si schiera contro questi poteri in prima persona, spesso da solo. Per questo viene ucciso, lasciando nella disperazione sua moglie, i suoi figli, i fratelli, una comunità intera.
On September 5, 2010, seven gunshots ended the life of Angelo Vassallo, the fisherman mayor. About twelve years earlier Angelo, still only a fisherman, sickened by the degradation and neglect into which his town and its sea were sinking, had decided to make a personal commitment. Studying during long nights spent at sea, sacrificing the little free time allowed by a grueling job, he had decided to run for mayor. His simplicity, combined with an innate charisma had convinced the people of Pollica and Acciaroli to elect him. The program was simple-“to go forward we had to go back,” that is, recover the values of the past, return Acciaroli to its former glory. The politics of legality and respect for the environment. The politics of listening and getting busy to solve problems. The politics of annoying the powerful and the scoundrels. In a short time the fisherman mayor had accomplished a real cultural revolution, turning a fishing village into a paradise for the twenty thousand or so tourists who frequented it every summer. Unfortunately, this sudden prosperity, this sudden wealth had also attracted speculators to Acciaroli, entrepreneurs colluding with the underworld, drug dealers: the Camorra. Angelo rallies against these powers himself, often alone. For this he is killed, leaving his wife, children, brothers, an entire community in despair.

Grande successo per il film TV andato in onda ieri sera in prima visione su Rai 1, “Il sindaco pescatore”, che è stato seguito da oltre 7 milioni di telespettatori, registrando il 27,54% di share. Un film biografico, incentrato sulla vita di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica (un comune del basso Cilento), ucciso il 5 settembre del 2010 in un attentato di matrice camorristica. Nel film, diretto da Maurizio Zaccaro e tratto dall’omonimo romanzo (edito da Mondadori nel 2011) di Dario Vassallo, fratello del sindaco assassinato, il primo cittadino cilentano è interpretato da un superlativo Sergio Castellitto, attore e regista prevalentemente cinematografico, che in uno dei suoi ruoli più riusciti torna protagonista del piccolo schermo (al di là della parentesi su Sky con la serie “In Treatment”), dopo le due puntate della miniserie televisiva di Canale 5 nel 2008, “‘O professore”, sempre girata nella regione Campania sotto la guida di Zaccaro.
Sergio Castellitto e Antonio Pennarella durante la scena del comizio del film, “Il sindaco pescatore”, è proprio il soprannome che era stato affibbiato ad Angelo Vassallo per il suo lavoro. La storia è ambientata dodici anni prima dell’uccisione, quando Angelo, un pescatore che tempo prima aveva abbandonato l’università a pochi esami dalla laurea, nauseato dal degrado e dall’incuria in cui il suo paese ed il suo mare stavano sprofondando, aveva deciso di cambiare le cose impegnandosi in prima persona. Studiando durante la notte, sacrificando il poco tempo libero concesso da un lavoro massacrante, aveva deciso di candidarsi a sindaco. Con la sua semplicità, la sua vicinanza alle persone ed un carisma innato, aveva conquistato la gente di Pollica e di Acciaroli ad eleggerlo. Il programma politico era incentrato sull’ambientalismo, per recuperare i valori del passato e far tornare Acciaroli agli splendori di una volta. In poco tempo, il sindaco pescatore aveva compiuto un vera e propria rivoluzione culturale, trasformando un villaggio di pescatori in un paradiso per i circa ventimila turisti che lo frequentavano ogni estate, ma purtroppo questo improvviso benessere, unito alla ricchezza repentina, avevano attirato ad Acciaroli anche gli speculatori, gli imprenditori collusi con la malavita, gli spacciatori e soprattutto la camorra. Angelo si schiera contro questi poteri, si fa nemici sbagliati e spesso combatte da solo, anche quando decide di mettere sotto sequestro il locale notturno “Easy Night”, luogo di spaccio. Per questo viene ucciso, mentre torna a casa in auto, con sette proiettili calibro 9, lasciando nella disperazione sua moglie, i suoi figli, i fratelli e una comunità intera.Il film tocca diversi argomenti, come la carenza di lavoro anche dopo aver conseguito la laurea (emblematico il personaggio dell’ingegnere precario, che per mantenersi lavora come operaio), l’inquinamento del mare con scariche abusive di aziende senza scrupoli, la coscienza civile, l’immobilismo delle istituzioni, l’assenteismo e l’oziosità degli impiegati comunali, la corruzione e i favoritismi provinciali, oltre a raccontare l’odissea di un sindaco che, paradossalmente, opera nello scetticismo generale (ostacolato da piccoli boss locali, che cercano di indignarlo gettando ripetutamente a terra mozziconi di sigaretta, e dalla criminalità organizzata), pur lottando per questioni giuste e sacrosante, in particolare per la raccolta differenziata, il normale funzionamento di un depuratore, lo sviluppo naturale del territorio, la preservazione dell’ambiente e la salvaguardia della dieta mediterranea, schierandosi contro la speculazione edilizia e puntando tutto sul turismo. Una scena del film “Il sindaco pescatore” una volta un ottimo interprete, risultando credibile nonostante l’accantonamento momentaneo dell’accento romano. È il quinto ruolo biografico che affronta in carriera (dopo Fausto Coppi, don Lorenzo Milani, Padre Pio ed Enzo Ferrari) e si cala perfettamente nel ruolo di un uomo pignolo che spesso ripete di non credere alla fortuna, un cittadino che cerca di cambiare le cose facendo semplicemente rispettare le regole, raccogliendo eredità pesanti, lavorando sulle macerie lasciate dalle gestioni precedenti. Un sindaco innovativo, fuori dal comune verrebbe da dire giocando con le parole, che s’improvvisa vigile urbano, intento a inserire persino la musica classica nel cimitero, incompreso perché vive in mezzo a gente con i paraocchi a suo dire, e protagonista di simpatici siparietti con il padre. Insomma, un uomo dotato di idee rivoluzionarie, forse troppo per la realtà ovattata e limitante in cui le praticava, e che a difesa dei propri valori arriva a citare il romanzo “Il vecchio e il mare” di Hemingway (con tanto di targa affissa all’ingresso del borgo) e Gian Maria Volonté per il film sugli anarchici Sacco e Vanzetti. Idee immense, proprio come il mare da cui era venuto, ripreso in un’inquadratura finale che chiude questo racconto realistico ed educativo. Un ottimo film TV, quindi, quello prodotto da Rai Fiction, che dopo il deludente “Le nozze di Laura” di Pupi Avati, girato a Rocca Imperiale, torna a mettere in risalto i magnifici paesaggi del Sud, veri e propri set a cielo aperto.
Great success for the TV movie aired last night in its premiere on Rai 1, “Il sindaco pescatore,” which was watched by more than 7 million viewers, registering a 27.54 percent share. A biographical film, it focuses on the life of Angelo Vassallo, the mayor of Pollica (a municipality in the lower Cilento area), who was killed on Sept. 5, 2010, in a Camorra-motivated assassination attempt. In the film, directed by Maurizio Zaccaro and based on the novel of the same name (published by Mondadori in 2011) by Dario Vassallo, brother of the murdered mayor, the first citizen of Cilento is played by a superlative Sergio Castellitto, a predominantly film actor and director, who in one of his most successful roles returns to the small screen (beyond his interlude on Sky with the series “In Treatment”), after the two episodes of the Canale 5 TV miniseries in 2008, “’O professore,” also filmed in the Campania region under Zaccaro’s guidance.
Sergio Castellitto and Antonio Pennarella during the film’s rally scene, “Il sindaco pescatore,” is precisely the nickname given to Angelo Vassallo for his work. The story is set twelve years before the killing, when Angelo, a fisherman who had long before dropped out of university just a few exams away from graduation, sickened by the degradation and neglect into which his town and its sea were sinking, had decided to change things by committing himself. Studying through the night, sacrificing the little free time allowed by a grueling job, he had decided to run for mayor. With his simplicity, his closeness to people and an innate charisma, he had won over the people of Pollica and Acciaroli to elect him. The political program focused on environmentalism, to recover the values of the past and return Acciaroli to its former glory. In a short time, the fisherman mayor had accomplished a true cultural revolution, transforming a fishing village into a paradise for the twenty thousand or so tourists who frequented it every summer, but unfortunately this sudden prosperity, coupled with sudden wealth, had also attracted speculators, entrepreneurs colluding with the underworld, drug dealers, and especially the Camorra to Acciaroli. Angelo rallies against these powers, makes the wrong enemies, and often fights alone, even when he decides to seize the “Easy Night” nightclub, a place of drug dealing. For this he is killed, on his way home in his car, with seven 9-caliber bullets, leaving his wife, children, brothers and an entire community in despair.The film touches on several topics, such as the lack of work even after graduating (emblematic is the character of the precarious engineer, who works as a laborer to support himself), pollution of the sea with illegal dumping by unscrupulous companies, civic consciousness, institutional immobility, absenteeism and idleness of municipal employees, corruption and provincial favoritism, as well as recounting the odyssey of a mayor who, paradoxically, operates in general skepticism (hindered by local petty bosses who try to indignify him by repeatedly throwing cigarette butts on the ground, and by organized crime), while fighting for just and sacrosanct issues, in particular separate waste collection, the normal operation of a sewage treatment plant, the natural development of the territory, the preservation of the environment and the safeguarding of the Mediterranean diet, siding against property speculation and staking everything on tourism. A scene from the film “The Fisherman Mayor” once an excellent performer, coming across as credible despite the momentary shelving of the Roman accent. This is the fifth biographical role he has tackled in his career (after Fausto Coppi, Don Lorenzo Milani, Padre Pio and Enzo Ferrari) and he casts himself perfectly in the role of a fussy man who often repeats that he does not believe in luck, a citizen who tries to change things by simply enforcing the rules, collecting heavy legacies, working on the rubble left by previous managements. An innovative mayor, out of the ordinary one would say playing with words, who improvises himself as a traffic policeman, intent on even incorporating classical music in the cemetery, misunderstood because he lives among people with blinders on according to him, and the protagonist of cute little antics with his father. In short, a man with revolutionary ideas, perhaps too much for the muffled and limiting reality in which he practiced them, and who in defense of his values goes so far as to cite Hemingway’s novel “The Old Man and the Sea” (complete with a plaque affixed to the village entrance) and Gian Maria Volonté for the film about the anarchists Sacco and Vanzetti. Immense ideas, just like the sea from which he had come, captured in a final shot that closes this realistic and educational tale. An excellent TV film, then, the one produced by Rai Fiction, which after Pupi Avati’s disappointing “Le nozze di Laura,” shot in Rocca Imperiale, returns to highlight the magnificent landscapes of the South, true open-air sets.
FRASI DEL FILM “IL SINDACO PESCATORE”
- “I miei fratelli sono andati a Roma perché avevano l’obiettivo di fare l’università, i nostri figli non si sa cosa vogliono fare ancora”
- “Io parlo troppo perché fanno poco”
- “Per far funzionare un’Amministrazione comunale, basta fare il contrario di quello che fanno loro”
- “Ti dispiacerebbe se parto?”. “Mi dispiacerebbe che non sei contento”
- “Adesso bevi, tieni”. “Papà, già mi hai ubriacato di chiacchiere!”
- “Non correre mai appresso a nessuno”
- “Quando torni?”. “Lo devi chiedere al mare”
- “Mi piacerebbe mantenere le promesse alla gente che mi ha votato, pensi quanto sono fesso. Ho visto dei problemi in quel posto così urgenti, così gravi che lei, seduto dietro aSergio Castellitto di spalle nel film “Il sindaco pescatore””
- “La gente è fatta così… Se tu provi a fare cose diverse, ti dimissioni da solo”
- “Abbiamo acceso una luce su Acciaroli e tutti se ne sono accorti, questi fanno gli affari. Era meglio quando c’era la monnezza.
PHRASES FROM THE MOVIE “THE FISHERMAN MAYOR”
“My brothers went to Rome because they had the goal of going to college; our children are not sure what they want to do yet.”
“I talk too much because they do little”
“To make a municipal administration work, you just have to do the opposite of what they do”
“Would you mind if I left?” “I would mind that you are not happy”
“Now drink up, here.” “Dad, you’ve already got me drunk on small talk!”
“Never run after anyone.”
“When are you coming back?” “You have to ask the sea”
“I’d like to keep my promises to the people who voted me in, think how dumb I am. I saw problems there so urgent, so serious that you, sitting behindSergio Castellitto from behind in the movie “The Fisherman Mayor””
“That’s the way people are … If you try to do different things, you resign yourself.”
“We shined a light on Acciaroli and everyone noticed, these people do business. It was better when there was garbage.

Il sindaco pescatore, di Maurizio Zaccaro
a cura di Giovanni Luca Montanino per Cultura della Legalità e Biblioteca digitale sulla camorra. Università degli studi di Napoli Federico II. Dipartimento di studi umanistici.
Acciaroli è un paese del Cilento afflitto da problemi tristemente comuni in Campania (e in gran parte del sud Italia): disoccupazione, rifiuti, corruzione e negligenza delle amministrazioni locali, totale e disperante abbandono da parte delle istituzioni pubbliche. A Pollica, però, non ci sono solo guai: il paese, infatti, affaccia su un mare che sarebbe bellissimo; sarebbe, se solo fosse valorizzato, o quanto meno pulito dagli scarichi abusivi.
Una storia triste e vergognosa, che i pescatori della zona (rassegnati a prodotti di qualità e quantità sempre inferiori e costretti spesso a chiudere le propria attività) conoscono bene. Uno di loro, il più coriaceo e coraggioso (empatico e attento ai problemi delle persone), un giorno decide di attivarsi per evitare di arrendersi al fallimento come hanno fatto alcuni colleghi. Il suo nome è Angelo Vassallo, meglio conosciuto come Il Sindaco Pescatore, interpretato nell’omonimo film per la TV (trasmesso da Rai Uno nel 2016, per la regia di Maurizio Zaccaro) da Sergio Castellitto.
La pellicola ripercorre la vicenda dell’uomo, esempio di umiltà e di forza antica in entrambe le sue vesti: semplice al porto, istituzionale al municipio. Dai primi problemi economici (legati alla penuria di pesce e alla qualità sempre meno affidabile), fino alla battaglia caparbia e azzardata per l’elezione a sindaco. La vittoria inattesa (quasi miracolosa) e poi il duro, durissimo lavoro in un comune da rifondare (dopo anni di menefreghismo e illegalità, bilanci oscuri e dipendenti assenteisti).
Vassallo non si perde di animo, ma affronta a viso aperto la diffidenza e lo scetticismo dei compaesani; l’ostracismo dei dipendenti municipali e la prepotenza dei camorristi locali. Non gli manca l’affettuoso sostegno dei familiari, in particolare l’amore della moglie Angelina e gli insegnamenti del padre volti al rispetto delle leggi (sempre e comunque). La semplicità è l’unico approccio che conosca e che faccia presa sui cittadini, cui non è mai stanco di insegnare il rispetto del mare, loro ricchezza e unicità.
In regione si inizia a parlare del sindaco pescatore, che ottiene alcuni importanti successi come l’installazione del depuratore nelle acque di Acciaroli (località di Pollica, oggi elegante meta di villeggiatura) e il riconoscimento ambito delle cinque bandiere blu. Così Vassallo viene eletto presidente della Comunità Montana e poi di nuovo sindaco (secondo mandato). Ma alcune ombre offuscano l’orizzonte limpido del primo cittadino eroe e del suo mare. Acciaroli diventa una località gettonata e per questo la camorra l’adocchia per il traffico di sostanze stupefacenti. Vassallo, che è prima di tutto un attento padre di famiglia, badando all’incolumità dei figli suoi e di tutta Pollica, si mette alle calcagna di quei delinquenti facendone chiudere il locale notturno sulla spiaggia.
L’epilogo dell’epopea di Angelo Vassallo è purtroppo noto alle cronache: come se non bastasse la lotta al malaffare degli imprenditori locali (artefici della rovina delle acque per mezzo degli scarichi abusivi), dichiarare guerra al narcotraffico, nella speranza di estirparlo dal territorio, coincide con la sua condanna a morte.
Il Sindaco Pescatore – nella regia, musiche e recitazione di taluni interpreti – rappresenta un prodotto tipico per la TV (e in particolare per il pubblico di famiglie della rete ammiraglia RAI). Ma l’esperienza attoriale di Sergio Castellitto rende al personaggio di Angelo Vassallo una specifica forza e credibilità. Questo film per la televisione è di indubbio valore civile: raccontare la storia di Vassallo (freddato a tradimento dalla camorra) significa coltivare la memoria collettiva e impartire una lezione di coraggio; tutti compiti ascritti nella nozione di servizio pubblico.
The fisherman mayor, by Maurizio Zaccaro
Edited by Giovanni Luca Montanino for Culture of Legality and Digital Library on the Camorra. University of Naples Federico II. Department of Humanities.
Acciaroli is a Cilento town plagued by problems sadly common in Campania (and much of southern Italy): unemployment, garbage, corruption and neglect of local government, total and desperate abandonment by public institutions. In Pollica, however, there is more than trouble: the town, in fact, overlooks a sea that would be beautiful; it would be, if only it were enhanced, or at least cleaned of illegal dumping.
It is a sad and shameful story, which the fishermen of the area (resigned to products of increasingly inferior quality and quantity and often forced to close their businesses) know well. One of them, the stoutest and bravest (empathetic and attentive to people’s problems), one day decides to take action to avoid surrendering to failure as some colleagues have done. His name is Angelo Vassallo, better known as Il Sindaco Pescatore, played in the TV film of the same name (broadcast by Rai Uno in 2016, directed by Maurizio Zaccaro) by Sergio Castellitto.
The film traces the story of the man, an example of humility and ancient strength in both his guises: simple at the port, institutional at City Hall. From his early economic problems (related to fish shortages and increasingly unreliable quality) to his dogged and daring battle for election as mayor. The unexpected (almost miraculous) victory and then the hard, very hard work in a municipality to be re-founded (after years of neglect and illegality, dark budgets and absentee employees).
Vassallo does not lose heart, but faces head-on the mistrust and skepticism of his fellow villagers; the ostracism of municipal employees and the bullying of local camorrists. He does not lack the affectionate support of family members, especially the love of his wife Angelina and his father’s teachings aimed at respect for the laws (always and in any case). Simplicity is the only approach he knows that appeals to citizens, whom he is never tired of teaching respect for the sea, their wealth and uniqueness.
In the region, people begin to talk about the fisherman mayor, who achieves some important successes such as the installation of the purification plant in the waters of Acciaroli (a town in Pollica, now an elegant holiday destination) and the coveted recognition of the five blue flags.
So Vassallo is elected president of the Mountain Community and then mayor again (second term). But some shadows cloud the clear horizon of the first hero citizen and his sea. Acciaroli becomes a popular resort, which is why the Camorra is eyeing it for drug trafficking. Vassallo, who is first and foremost a careful family man, looking out for the safety of his children and all of Pollica, goes after those thugs by having them close down the nightclub on the beach.
The epilogue of Angelo Vassallo’s epic is unfortunately well known to the chronicles: as if the fight against the malfeasance of local entrepreneurs (creators of ruining the waters by means of illegal discharges) were not enough, declaring war on drug trafficking, in the hope of eradicating it from the territory, coincides with his death sentence.
Il Sindaco Pescatore — in the direction, music and acting of certain performers — represents a typical product for TV (and particularly for the family audience of the RAI flagship network). But Sergio Castellitto’s acting experience gives the character of Angelo Vassallo a specific strength and credibility. This film for television is of undoubted civic value: telling the story of Vassallo (shot treacherously by the Camorra) means cultivating collective memory and imparting a lesson in courage; all tasks ascribed to the notion of public service.
Boom di ascolti per “Il Sindaco Pescatore” di Zaccaro: oltre 7.000.000 telespettatori, quasi il 28% di share.

E’ stato un vero e proprio boom di ascolti quello di Sergio Castellitto su Rai 1 nei panni del Sindaco Pescatore: sette milioni di italiani hanno potuto conoscere la storia di Angelo Vassallo e della sua comunità. “Il suo esempio non è e non sarà vano. Grazie a Sergio Castellitto, Maurizio Zaccaro, Solaris Media e Rai Fiction per averlo saputo raccontare con la dolcezza e la semplicità che piacevano ad Angelo”, ha commentato il Comune di Pollica. Intanto sulla pagina Facebook della Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore, presieduta da Dario Vassallo, fratello del primo cittadino ucciso, tra le tante, anche l’osservazione di Antonio Vassallo, consigliere comunale e fotografo di Capaci: “Non saranno ne i 7.033.000 di telespettatori e nemmeno il 27,54% di share a restituire ai suoi cari Angelo Vassallo, ma sicuramente è un film che ha fatto conoscere la storia di un uomo profondamente innamorato della sua Terra e della sua gente. La buona Politica praticata da Angelo è la strada maestra da percorrere per salvare le nostre comunità. Un film dedicato ai tanti amministratori che hanno pagato con la vita l’amore per il loro Paese. Di sicuro è un film che ora bisogna far vedere in tutte le scuole, perchè è sui nostri ragazzi che dobbiamo lavorare”.
It was a real ratings boom that of Sergio Castellitto on Rai 1 as the Mayor Fisherman: seven million Italians got to know the story of Angelo Vassallo and his community. “His example is not and will not be in vain. Thank you to Sergio Castellitto, Maurizio Zaccaro, Solaris Media and Rai Fiction for being able to tell it with the gentleness and simplicity that Angelo liked,” commented the Municipality of Pollica. Meanwhile, on the Facebook page of the Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore, chaired by Dario Vassallo, brother of the murdered first citizen, among many others, is the remark of Antonio Vassallo, city councilor and photographer of Capaci: “Neither the 7,033,000 viewers nor the 27.54 percent share will be the one to return Angelo Vassallo to his loved ones, but it is certainly a film that has made known the story of a man deeply in love with his Land and his people. The good Politics practiced by Angelo is the high road to take to save our communities. A film dedicated to the many administrators who paid with their lives for their love of their country. It is certainly a film that now needs to be shown in all schools, because it is on our children that we need to work.”





Antonio Dipollina su Repubblica
“Il film fugge dal didascalismo del perché e percome: è invece un carico di suggestioni e scene scarne, con l’essenziale sempre in primo piano e molta fiducia nello spirito di chi guarda. Si chiude con sette colpi di pistola che echeggiano. Castellitto, in zona perfezione, qui spiazza, come sobillatore prezioso, fuori da ogni schema e quindi eliminato”.
“The film flees from the didacticism of why and wherefore: instead, it is a load of suggestions and sparse scenes, with the essentials always in the foreground and much trust in the spirit of the viewer. It closes with seven echoing gunshots. Castellitto, in the perfection zone, displaces here, as a precious troublemaker, out of the box and thus eliminated.”

Andrea Fagioli su Avvenire
“Ogni tanto lo ripetiamo: la tv tende a semplificare. Il sindaco pescatore rientra in uno di questi casi. Non certo il più esasperato, ma nemmeno il più marginale. Resta comunque intatto l’esempio civico della storia di Angelo Vassallo. La fiction risente forse della compressione in una sola serata. Raddoppiando i tempi c’è la possibilità di tratteggiare meglio i personaggi, di raccontare lo sviluppo psicologico o d’altro tipo dei protagonisti. Forse lo stesso film poteva scavare più nel passato di Vassallo per capire meglio le motivazioni profonde di un impegno politico volto alla promozione della legalità, al rispetto dell’ambiente, all’ascolto dei cittadini e al darsi da fare per risolvere i problemi degli altri. Una Politica con la P maiuscola, insomma”.
“Every now and then we repeat: TV tends to simplify. The fisher mayor falls into one such case. Certainly not the most exaggerated, but not the most marginal either. Nevertheless, the civic example of Angelo Vassallo’s story remains intact. The drama perhaps suffers from compression into a single evening. By doubling the time there is a chance to better sketch the characters, to tell the psychological or other development of the protagonists. Perhaps the same film could have delved more into Vassallo’s past to better understand the deep motivations of a political commitment to promoting legality, respecting the environment, listening to citizens and getting busy to solve the problems of others. A Politics with a capital P, in short.”



Angelo Vassallo dieci anni dopo: resta il mistero su chi ha ucciso il sindaco pescatore
Il primo cittadino di Pollica fu assassinato il 5 settembre 2010. Trucidato con 9 colpi di pistola. A distanza di tanto tempo non sono stati scoperti i colpevoli
“Ho scoperto ciò che non avrei voluto scoprire”. Otto parole in fila, che come un detonatore, hanno fatto esplodere milioni di dubbi e perfino di illazioni. Otto parole che in dieci anni, nessuno è riuscito ancora a decifrare, lasciando così impunita la morte di Angelo Vassallo, primo cittadino di Pollica. Era il 5 settembre del 2010 quando il “sindaco pescatore” fu trucidato con nove colpi di pistola – una baby Tanfoglio calibro 9 – mentre rientrava a casa.
Angelo Vassallo ten years later: mystery remains as to who killed the fisherman mayor
The first citizen of Pollica was murdered on September 5, 2010. Slaughtered with nine gunshots. A long time later, the perpetrators have not been discovered
“I discovered what I did not want to discover.” Eight words in a row, which like a detonator, set off millions of doubts and even inferences. Eight words that in ten years, no one has yet been able to decipher, thus leaving the death of Angelo Vassallo, first citizen of Pollica, unpunished. It was Sept. 5, 2010, when the “fisherman mayor” was slaughtered with nine gunshots – a 9-caliber baby Tanfoglio – as he returned home.


















“Il sindaco pescatore”. La storia di Angelo Vassallo su Rai1 con Castellitto
fonte: LA STAMPA
Non è un lavoro da poco riportare la realtà in fiction quando si tratta di argomenti tanto delicati. Il sindaco pescatore , in onda lunedì su Raiuno, racconta la storia vera di Angelo Vassallo che si trasformò da pescatore in sindaco rimanendo se stesso, un uomo onesto e che per questo fu ammazzato. Il Cilento bello da morire e dunque preda ambita dalle mafie e tutto il lavoro fatto per riportare il suo paese alla normalità, compaiono nel film tv firmato da Maurizio Zaccaro e che vede il ritorno in una produzione Rai di Sergio Castellitto, nei panni dell’eroico protagonista.
Dice il regista: «Durante la preparazione del film ho visto decine e decine di documenti originali, perfino il video girato poche ore dopo l’esecuzione. Perché di questo si tratta, non di un semplice omicidio. Per rispetto di quest’uomo ho voluto che il set entrasse nei luoghi originali, arrivando quasi all’esasperazione della realtà. I posti sono quindi autentici. Dal suo peschereccio che aveva chiamato “Internazionale” alla casa sulla collina dove viveva con Angelina, Antonio e Giusy, moglie e figli lasciati nella disperazione. Da lassù, come si può ben vedere nel film, Angelo poteva ammirare tutto il paese e soprattutto il mare sconfinato».
Il regista ha anche preso spunto dai racconti degli amici più cari del sindaco, dalla famiglia fino a trovare la chiave giusta per raccontare una storia tanto drammatica: la leggerezza. «Perché Vassallo era così, senza grilli per la testa con un gran senso civico. Con questo film tv non volevamo commemorare un eroe ma volevamo che lui, a cinque anni dal suo brutale assassinio, tornasse tra noi, con i suoi racconti da pescatore e con le sue provocazioni da sindaco».
“The Fisherman Mayor. The story of Angelo Vassallo on Rai1 with Castellitto
source: LA STAMPA
It is no small job to bring reality back into fiction when dealing with such sensitive topics. Il sindaco pescatore , airing Monday on Raiuno, tells the true story of Angelo Vassallo, who transformed himself from fisherman to mayor while remaining himself, an honest man, and who was murdered for it. The dyingly beautiful Cilento and therefore a coveted prey for the mafias and all the work he did to bring his town back to normalcy appear in the TV film signed by Maurizio Zaccaro and featuring the return in a Rai production of Sergio Castellitto, in the role of the heroic protagonist.
Says the director, “During the preparation of the film I saw dozens and dozens of original documents, even the video shot a few hours after the execution. Because that is what this is about, not just a murder. Out of respect for this man, I wanted the set to enter the original places, almost going to the point of exasperation of reality. The places are therefore authentic. From his fishing boat that he had called “International” to the house on the hill where he lived with Angelina, Antonio and Giusy, his wife and children left in despair. From up there, as can be clearly seen in the film, Angelo could admire the whole country and especially the boundless sea.”
The director also drew on the stories of the mayor’s closest friends and family until he found the right key to telling such a dramatic story: levity. “Because that’s what Vassallo was like, with no clutches in his head with a great civic sense. With this TV film we did not want to commemorate a hero but we wanted him, five years after his brutal murder, to come back among us, with his fisherman’s tales and his mayoral provocations.”











































“Il sindaco pescatore”, Angelo Vassallo su Comix
Ascolti record lunedì sera su Rai 1 per “Il sindaco pescatore”, la fiction dedicata ad Angelo Vassallo, diretta da Maurizio Zaccaro e con Sergio Castellitto. Con oltre sette milioni di spettatori, il film supera la concorrenza di “Gravity”, in contemporanea su Canale 5. Sulla pagina Facebook, il comune di Pollica pubblica un post in cui si legge: “Milioni di italiani hanno potuto conoscere la storia di Angelo Vassallo ?#ilsindacopescatore e della sua comunità. Il suo esempio non è e non sarà vano. Grazie a Sergio Castellitto, Maurizio Zaccaro, Solaris Media e Rai Fiction per averlo saputo raccontare con la dolcezza e la semplicità che piacevano ad Angelo”.
Sono passati più di cinque anni da quei nove colpi, sparati il 5 settembre 2010, ancora non si sa precisamente da chi e per conto di chi, e che hanno steso un velo nero su tutto il Cilento. Vassallo chiede ancora giustizia. Per l’occasione, la Scuola italiana di Comix, diretta da Mario Punzo, ha ripubblicato sul suo profilo Facebook un suo fumetto, realizzato nel 2011 e vincitore del Premio Siani. Ideazione e soggetto sono del direttore di 3D, Giulio Gargia. La prima puntata è stata scritta insieme a Nico Piro, giornalista del Tg3 con lo script di Tommaso Vitiello e disegni e colori di Paco Desiato. (paolo de luca)
Il fumetto integrale a questo link:
“Il sindaco pescatore,” Angelo Vassallo on Comix.
Record ratings Monday night on Rai 1 for “Il sindaco pescatore,” the fiction dedicated to Angelo Vassallo, directed by Maurizio Zaccaro and starring Sergio Castellitto. With more than seven million viewers, the film surpasses competition from “Gravity,” running simultaneously on Channel 5. On its Facebook page, the municipality of Pollica publishes a post that reads, “Millions of Italians got to know the story of Angelo Vassallo ?#ilsindacopescatore and his community. His example is not and will not be in vain. Thanks to Sergio Castellitto, Maurizio Zaccaro, Solaris Media and Rai Fiction for being able to tell it with the sweetness and simplicity that Angelo liked.”
More than five years have passed since those nine shots, fired on September 5, 2010, still not known precisely by whom and on whose behalf, and which spread a black veil over all of Cilento. Vassallo still calls for justice. To mark the occasion, the Italian School of Comix, directed by Mario Punzo, republished on his Facebook profile one of his comics, created in 2011 and winner of the Siani Award. Concept and subject are by 3D director Giulio Gargia. The first episode was written together with Nico Piro, a Tg3 journalist, with script by Tommaso Vitiello and drawings and colors by Paco Desiato. (paolo de luca)

Angelo Vassallo, dopo dieci anni un omicidio senza colpevoli di Beppe Ruggiero
Raccontare Angelo è un’impresa difficile. Il miglior ritratto del sindaco che portò in politica le virtù del mare è fatto dalla sua gente, dalle stradine curate del paese, dal mare di Acciaroli sempre pulitoUno squillo in piena notte. Sul cellulare un numero sconosciuto. “Hanno ucciso Angelo” sono le uniche parole che ascolto. È il 5 settembre 2010. Quella telefonata la ricordo come se fosse ieri. Silenzio, rabbia e tanto dolore. Provo a capire, apro internet, faccio telefonate. È tutto vero. Dieci anni fa alle 22.15 Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore”, viene assassinato con nove colpi di pistola nella sua auto mentre rientrava nella sua casa di Acciaroli. Mai avrei immaginato che una violenza così forte, così cattiva, potesse colpire la piccola comunità di Acciaroli e l’intero Cilento.
Non riesco ad immaginare il perché. Angelo Vassallo era un uomo buono. Mi raccontavi che navigavi e pescavi sin da quando avevi i pantaloni corti. E sempre ad Acciaroli. Una piccola località di mare del Cilento che con Pioppi, Celso, Galdo e Cannicchio fa parte del comune di Pollica (Salerno). Il tuo rifugio. La tua casa. La tua famiglia. La tua comunità. I tuoi occhi si illuminavano quando mi parlavi del tuo mare, dei pescherecci che all’alba ritornavano al porto. E dove tu spesso li aspettavi per salutare i pescatori e commentare con loro l’uscita. Ci eravamo incontrati pochi mesi prima, agli inizi di maggio a Salerno. “Ciao Peppiniello, che dici? Come vanno i tuoi lavori? Ci vediamo quest’estate ad Acciaroli”. E dopo l’abbraccio una promessa “Ti aspetto a fine agosto quando siamo tutti più tranquilli per una bella cena a base di pesce”. E la sorte ha voluto che quell’estate sono stato costretto a saltare il mio breve rifugio nel Cilento. E con il rifugio ho dovuto saltare anche quella promessa.
“In mare bisogna essere concreti e devi amare il silenzio. Queste virtù ho cercato di trasferirle nella politica”Angelo Vassallo – Sindaco di Pollica
Oggi, dopo dieci anni, mi hanno chiesto di ricordarti. Ma raccontare Angelo, la sua esperienza amministrativa, i traguardi raggiunti è un’impresa difficile anche per me. Il miglior ritratto del sindaco pescatore è fatto dalla sua gente attenta e accogliente, testimoniato dalle stradine curate del paese, dal mare di Acciaroli sempre pulito, dal porto moderno e funzionale. E soprattutto da una comunità che dopo il dolore e la rabbia ha reagito e ha imparato a contare sull’impegno di tutti.
Ma una cosa posso dire con certezza: la sua era una politica raccontata attraverso l’amore per il mare. “In mare bisogna essere concreti e devi amare il silenzio. Queste virtù ho cercato di trasferirle nella politica”. Angelo non “nasce” politico, ha sempre vissuto e si è sempre mosso da pescatore. In una sua ultima intervista alla Rai raccontava: “Le alici sono un pesce intelligente, per questo a luglio sono venute qui a branchi enormi. Proprio ad Acciaroli. Hanno capito che qui il mare è pulito. Non succedeva da decenni che ne arrivassero così tante. E con loro i pescherecci da ogni parte del Tirreno. La sera il mare era illuminato da centinaia di lampare e la mattina all’alba vedevi scaricare le casse piene”.
Eri un sindaco ribelle e praticavi bellezza. Un sognatore, un visionario con i piedi ben saldi per terra. Anticipatore di quel Green New Deal di cui oggi in molti si riempiono la bocca. Angelo aveva un progetto semplice: mostrare un volto del Mezzogiorno sereno e pulito, poter dire a tutti con orgoglio “Benvenuti ad Acciaroli”, il nostro Sud, quello in cui crediamo e per il quale pensiamo valga la pena lottare e spendere le proprie energie, senza risparmiarsi. Un modello da seguire e non certo da abbandonare. “Ricordo – racconta la moglie Angelina – che chiedevo sempre a mio marito perché quando andava a un comizio, un incontro pubblico, non preparava mai un discorso. Lui mi rispondeva semplicemente ‘Angelina, alle persone bisogna parlargli col cuore’”.
Come è lontana la politica del nostro paese dal modo di fare di Angelo. E anche lui alla fine ha pagato il conto. Tutti a esaltarlo dopo la morte. Lasciato solo quando era vivo. Un delitto che dopo dieci anni non ha ancora un colpevole. Alla guida della Procura di Salerno, competente per l’inchiesta, si sono succeduti Alfredo Greco, Franco Roberti, Corrado Lembo e dall’inizio di quest’anno Giuseppe Borrelli. Tanti faldoni, tante piste aperte e poi chiuse. Tanti sospettati: carabinieri, spacciatori, pentiti. E ancora. Inchieste giornalistiche, libri, trasmissioni televisive. Dieci anni, zero risultati. Dieci anni di lavoro senza mai chiudere un quadro indiziario convergente, in grado di affrontare un possibile processo. E come aver ucciso Angelo una seconda volta. Un sogno spezzato. Il tuo sogno, caro Angelo. In un bellissimo video Steven Spielberg dice che i veri sogni non sono quelli che insegui, ma quelli che ti sussurra la vita. I tuoi sogni sono stati uccisi quella notte di dieci anni fa da nove colpi di pistola. Ciao Angelo, nel nostro paese è difficile anche sognare. Chi sogna muore.



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mauriziozaccaro Mostra tutti
Regista e sceneggiatore italiano.
Italian film director and screenplayer.



